mercoledì 3 dicembre 2014

...E SE NON FOSSE SOLO "COLPA MIA"?


La maggior parte delle persone che seguono programmi per la perdita di peso attraverso strategie sia di riduzione del cibo che di incremento dell’attività fisica seguono un percorso schematicamente divisibile in tre fasi. 

• Prima fase   All'inizio del trattamento la maggior parte dei soggetti perde peso con relativa facilità e viene percepito un positivo senso di autocontrollo; questa fase dura da poche settimane ad un massimo di sei mesi.

• Seconda fase  Anche detta "fase dell'arresto della perdita di peso" inizia quando, pur seguendo la dieta, la riduzione di peso diventa sempre più difficile e la persona desiderosa di perdere peso si scoraggia ed inizia a trasgredire sperimentando stati negativi quali depressione, sensi di colpa e frustrazione. 

• Terza fase La terza fase inizia quando la sofferenza a seguire una dieta diventa molto forte e la persona a dieta decide di abbandonare il programma dietetico per la fatica a seguirlo e per la frustrazione di non riuscire più a perdere peso. Questa fase é veloce ed il recupero del peso é rapidissimo.





Il ciclo, che comprende le tre fasi, può essere ripetuto più volte senza che la persona possa mai dubitare del fatto che il problema non fosse solo quello di non avere avuto abbastanza "forza di volontà".

La ricerca scientifica sul sovrappeso e sull'obesità ha fatto enormi progressi ed ha evidenziato che i fenomeni descritti in precedenza non sono causati dalla golosità o dalla scarsa forza di volontà, ma sono da attribuire principalmente alla natura stessa del nostro corpo il quale si difende dalla perdita di peso e attua complicati meccanismi biologici e psicologici per contrastarla e arrestarla.
 
Ciclo di Bennet 

La specie umana ha sviluppato meccanismi di adattamento che hanno permesso all’uomo primitivo di superare gravi carestie e scarse disponibilità alimentari e di arrivare ai nostri giorni. Questi meccanismi implicano un risparmio energetico, cioè una riduzione del metabolismo che permette di far durare più a lungo le riserve costituite dall’adipe accumulato. 
Il meccanismo è lo stesso per cui se noi guadagniamo di meno siamo costretti ad abbassare il nostro tenore di vita per cercare di far bastare ciò che guadagniamo o comunque far durare più a lungo gli eventuali depositi bancari!
Dunque la riduzione del metabolismo, dopo una perdita di peso iniziale, porta a dimagrire più lentamente e poi si arresta. Purtroppo non finisce qui: si riprende peso rapidamente perché rimane una memoria della carestia passata. In pratica l’organismo, diventato bravo a vivere con poco, mette da parte sotto forma di grasso quasi tutto quello che gli viene fornito!

...E ALLORA? CHE SOLUZIONI CI SONO?

L'unica soluzione possibile è quindi rappresentata da un percorso di educazione alimentare che insegni alla persona con problemi di peso come seguire un'alimentazione varia ed equilibrata e, contemporaneamente, possa consentire l'apprendimento di strategie per una gestione del giusto peso corporeo a lungo termine.
Per esempio uno studio del 2008 pubblicato su NEJM afferma che, mangiando normalmente seguendo la dieta mediterranea, è possibile perdere circa 5 kg di peso in cinque mesi e mantenerli per tutti i due anni di durata dello studio!
Una ricerca pubblicata sul British Medical Journal (2012) dimostra che agire sull’alimentazione corretta è il modo migliore per perdere peso, senza sottoporsi a diete dimagranti. E le conquiste possono durare anche sette o più anni!

 “Gestire il proprio peso non è una questione di “forza di volontà” o di rilevanti riduzioni del cibo,
ma può essere una delle abilità da apprendere e utilizzare nel tempo.”
(fonte:dr.F. Marcelli)

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