mercoledì 27 marzo 2013

EMPOWERMENT DIET


La dott.ssa Avarello in collaborazione con la dott.ssa Cavicchini presenta il nuovo percorso di riabilitazione nutrizionale integrato: il paziente intraprende un percorso di rieducazione e riabilitazione nutrizionale seguito dal nutrizionista per poter acquisire un corretto rapporto col cibo ed uno stile di vita salutare e nel contempo con l'aiuto del counselor trovare "la chiave" che disinneschi i meccanismi che impediscono il raggiungimento dell'obiettivo desiderato, imparando a raggirare i comportamenti che sabotano i buoni propositi e a potenziare quegli aspetti della propria persona che possono sostenerlo lungo il cammino che porterà dritti al traguardo!

mercoledì 6 marzo 2013

Parental training, la risposta all'obesità infantile che coinvolge la famiglia

Si tratta di un approccio nuovo per andare incontro a un problema che sta diventando una piaga sociale: «Nel nostro Paese un bambino su tre soffre di obesità e nel mondo il numero di quelli in sovrappeso sta superando quello di coloro che soffrono la fame. - commenta la dietista del reparto della Clinica pediatrica dell’Università di Milano Luigi Sacco, Alessandra Bosetti - Ciò dimostra che tutti gli approcci tradizionali sulla gestione del controllo del peso in età evolutiva sono stati fin’ora fallimentari»
COME FUNZIONA - Ma in che cosa consiste il Parental Training? «Si basa sull’assunto che chi porta  un bambino in forte sovrappeso o con trenta o quaranta chili in più è certamente in difficoltà e solitamente è incapace di gestire il problema; da qui nasce l’idea di un training a tutto tondo per tutta la famiglia»
Un team di specialisti, composto principalmente da pediatra, nutrizionista,  psicologo si prende carico di paziente e genitori. Il primo step avviene con il pediatra, che visita il piccolo e prescrive gli esami necessari, in seguito si passa dal nutrizionista che realizza un inquadramento totale dell’alimentazione tipica del soggetto:  attraverso un colloquio e un programma interattivo ( atlante alimentare che contiene le fotografie di piatti, ognuno in tre “taglie”: in questo si riesce a capire non solo cosa mangia, ma anche quanto e come). Infine,  il piccolo e i genitori vengono ricevuti dallo psicologo. Ma non è finita, per un intero anno il paziente e la sua famiglia sono seguiti passo a passo, oltre che con esami e visite di controllo ogni tre o sei mesi, con un programma di attività ad hoc fatto di gruppi di sostegno psicologico e tre incontri all’anno di educazione alimentare e consumo consapevole: a questi partecipano il bambino, i genitori e spesso i nonni. Sono dei veri e propri laboratori del gusto in cui insegniamo a preparare merende, sughi, piatti, a fare la spesa, il tutto in chiave ludica.
ATTIVITA' FISICA - Infine  il cerchio verrà chiuso con l’anello mancante, quello dell’attività fisica. Con la collaborazione di trainer specializzati e fisioterapisti  una volta a settimana verranno organizzate delle lezioni di ginnastica cardiorespiratoria per i bambini con problemi di peso.  Il Parental Training è destinato ai bambini con problemi di obesità ma anche a quelli affetti da diabete di tipo 1, o a quelli in semplice sovrasppeso o con disturbi alimentari emergenti, con l'obiettivo di insegnare a bambini e famiglie il giusto approccio nei confronti della problematica, facendoli crescere in salute. Con un criterio non punitivo ma educativo.


I PRINCIPI DI BASE DEL TRAINING GENITORIALE

martedì 5 marzo 2013

Antropometria e impedenza bioelettrica: buona concordanza nell’analisi del sovrappeso infantile

Combinando la misura delle circonferenze e delle pliche cutanee è possibile ottenere una stima della massa grassa con un discreto limite di concordanza.



Combinando la misura delle circonferenze e delle pliche cutanee è possibile ottenere una stima della massa grassa con un limite di concordanza pari a 1,91 kg nei bambini di peso normale e di 2,94 kg in quelli sovrappeso e obesi.

Questa la conclusione di un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università di Brema, i quali hanno comparato l’efficacia di diversi metodi per lo studio della composizione corporea utilizzando come riferimento un valore ottenuto da un modello composto da tre componenti.
Lo studio ha coinvolto 78 bambini di età compresa tra 4 e 10 anni. I metodi applicati comprendevano la misura dell’altezza e del peso corporeo, della circonferenza misurata in quattro siti, delle pliche cutanee misurate a due-sei siti e l’analisi dell’impedenza bioelettrica. Ad eccezione dell’altezza e della circonferenza del collo, tutte le altre singole misurazioni spiegavano almeno il 74% della varianza osservata nel contenuto di massa grassa tra i soggetti analizzati. Quando combinati, i modelli basati sulle circonferenze erano superiori rispetto ai modelli basati sulle pliche cutanee e sul peso.
Le stime più accurate della massa grassa venivano effettuate con i modelli basati sul tronco, combinando le misure delle circonferenze e delle pliche cutanee e giungevano a spiegare il 91% della varianza. Nel loro campione di studio, gli autori hanno potuto stabilire che il modello ottimale guidato dai dati comprende la circonferenza dei fianchi, la misura delle pliche dei tricipiti e la massa a corpo intero meno l’indice di resistenza, ed è in grado di spiegare il 94% della varianza della massa grassa con un limite di concordanza pari a 2,44 kg.
Nonostante l’impiego delle misure antropometriche per misura del grasso cutaneo nei bambini possa fornire stime discordanti e parzialmente inaccurate, il presente studio ha dimostrato l’applicabilità della combinazione della misura delle circonferenze e delle pliche cutanee per stabilire il contenuto della massa grassa nella popolazione pediatrica.