venerdì 12 aprile 2013

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martedì 2 aprile 2013

PROFILO DIMAGRIMENTO



Non sempre quando si è motivati e convinti a voler dimagrire si ha successo nel tentativo.
Gli equilibri ormonali sono fragili, ed un loro squilibrio, che sia dovuto da stress eccessivo, alimentazione scorretta, o altri innumerevoli disturbi, può anche portare a difficoltà nel perdere peso, ma anche difficoltà nel mantenere lo stesso peso con il passare degli anni.
Per questo è importante valutare gli equilibri ormonali in tutte le fasi della vita, e prima di iniziare un percorso dimagrante.
Alcuni ormoni entrano in azione nel meccanismo di regolazione dell’appetito, dell’immagazzinamento dei nutrienti a fini energetici, e di conseguenza nei meccanismi di dimagrimento e ingrassamento.

 Nello specifico, si può valutare uno squilibrio degli ormoni sessuali che può dare difficoltà a perdere peso.
Questa difficoltà è dovuta all’azione dell’estradiolo sugli accumuli adiposi: più adipe è presente, più estradiolo viene prodotto a partire dal testosterone. Una maggiore quantità di estradiolo favorisce l’accumulo di adipe nelle zone più prettamente “femminili”, ovvero cosce, glutei, fianchi, seno.
Allo stesso modo quindi, un eccesso di tessuto adiposo nell’uomo porta ad un ingrassamento ginoide, poiché aumenta la concentrazione di estradiolo a scapito del testosterone. Oltre a questo spiacevole inconveniente, basse concentrazioni di testosterone favoriscono la perdita di massa muscolare.
Il progesterone è invece un ormone termogenico, favorisce cioè l'aumento della temperatura corporea di circa 1°C. Essendo maggiormente secreto nella fase post-ovulatoria, in questa fase del ciclo le donne consumano molte più calorie.
Si possono, inoltre, testare  gli ormoni tiroidei che svolgono un ruolo da protagonisti per la funzionalità del metabolismo. La principale funzione di questi ormoni è quella di aumentare la termogenesi ed il metabolismo basale, aumentando conseguentemente anche il dispendio calorico giornaliero.
Nel sovrappeso e nell’obesità aumenta la velocità di smaltimento di questi ormoni, quindi il metabolismo rallenta e di conseguenza, anche il rischio di aumento ponderale. In caso di ipotiroidismo, il metabolismo basale si riduce del 40%, al contrario, nei soggetti ipertiroidei, aumenta fino al 50%.
Per quanto riguarda invece gli ormoni che regolano il senso di fame e di sazietà, due sono i maggiori protagonisti: la leptina e la grelina.
La grelina è l’ormone che regola e promuove il senso di fame e l’appetito; viene infatti prodotto
soprattutto dallo stomaco. Inibisce la sintesi di insulina e diminuisce il consumo di energia. Livelli aumentati di questo ormone possono quindi portare ad aumento ponderale, sovrappeso e obesità. I suoi livelli, in caso di obesità cronica, sono invece inversamente correlati all’indice di massa corporea dell’individuo, poiché gli stimoli di fame e sazietà vengono falsati dalla condizione di malessere in cui si trova l’organismo.
La leptina ha azione antagonista alla grelina, inibisce l’appetito ed aumenta il consumo energetico. Viene prodotta soprattutto dalle cellule adipose bianche: esse aumentano la secrezione di questo ormone quando le riserve lipidiche aumentano. La fame e la ricerca del cibo sono desideri stimolati infatti dalla caduta dei livelli plasmatici di leptina ed insulina.
Per quanto riguarda l’ormone dello stress, ovvero il cortisolo, un suo aumento in circolo si manifesta anche in caso di digiuno prolungato o abitudini alimentari scorrette.
Ad esempio, saltare la prima colazione o mangiare molto in un unico pasto giornaliero fa aumentare i livelli di cortisolo. Una condizione stabile di ipercortisolismo può portare a ipertensione, alopecia, debolezza e atrofia muscolare, alterazioni del ciclo mestruale, infezioni ricorrenti, calo della libido, osteoporosi, cefalea, depressione.
Ultimo ma non come importanza è sicuramente l’ormone che regola l’immagazzinamento di zuccheri, proteine e grassi dal sangue alle cellule, ovvero l’insulina.
Il grasso viscerale riveste un ruolo di primo piano nello sviluppo della resistenza all’insulina, poiché libera sostanze che concorrono allo sviluppo della stessa.
In conclusione,  testare questi ormoni  ci permette di determinare e comprendere meglio come sta funzionando il nostro metabolismo.
Il processo di dimagrimento e di strutturazione di un’alimentazione corretta può essere influenzato e favorito attraverso lo stile di vita: selezionando i cibi a più basso indice glicemico, praticando un certo tipo di attività fisica e seguendo i ritmi circadiani naturali, propri dell’organismo. Inoltre è buona regola, e sicuramente un buon inizio per migliorare le proprie condizioni di benessere, non fumare, mangiare i cibi giusti e ad orari regolari ed evitare di condurre una vita sedentaria.