Non sempre
quando si è motivati e convinti a voler dimagrire si ha successo nel tentativo.
Gli equilibri ormonali sono fragili, ed un loro squilibrio, che sia dovuto da
stress eccessivo, alimentazione scorretta, o altri innumerevoli disturbi, può
anche portare a difficoltà nel perdere peso, ma anche difficoltà nel mantenere
lo stesso peso con il passare degli anni.
Per questo è
importante valutare gli equilibri ormonali in tutte le fasi della vita, e prima
di iniziare un percorso dimagrante.
Alcuni
ormoni entrano in azione nel meccanismo di regolazione dell’appetito,
dell’immagazzinamento dei nutrienti a fini energetici, e di conseguenza nei
meccanismi di dimagrimento e ingrassamento.
Nello specifico, si può valutare uno
squilibrio degli ormoni sessuali che può dare difficoltà a perdere peso.
Questa
difficoltà è dovuta all’azione dell’estradiolo sugli accumuli adiposi: più
adipe è presente, più estradiolo viene prodotto a partire dal testosterone. Una
maggiore quantità di estradiolo favorisce l’accumulo di adipe nelle zone più
prettamente “femminili”, ovvero cosce, glutei, fianchi, seno.
Allo stesso
modo quindi, un eccesso di tessuto adiposo nell’uomo porta ad un
ingrassamento ginoide, poiché aumenta la concentrazione di estradiolo a scapito
del testosterone. Oltre a questo spiacevole inconveniente, basse concentrazioni
di testosterone favoriscono la perdita di massa muscolare.
Il
progesterone è invece un ormone termogenico, favorisce cioè l'aumento della
temperatura corporea di circa 1°C. Essendo maggiormente secreto nella fase
post-ovulatoria, in questa fase del ciclo le donne consumano molte più calorie.
Si possono, inoltre, testare gli ormoni tiroidei che svolgono un ruolo
da protagonisti per la funzionalità del metabolismo. La principale funzione di
questi ormoni è quella di aumentare la termogenesi ed il metabolismo basale,
aumentando conseguentemente anche il dispendio calorico giornaliero.
Nel
sovrappeso e nell’obesità aumenta la velocità di smaltimento di questi ormoni,
quindi il metabolismo rallenta e di conseguenza, anche il rischio di aumento
ponderale. In caso di ipotiroidismo, il metabolismo basale si riduce del 40%,
al contrario, nei soggetti ipertiroidei, aumenta fino al 50%.
Per quanto
riguarda invece gli ormoni che regolano il senso di fame e di sazietà, due sono
i maggiori protagonisti: la leptina e la grelina.
La grelina è l’ormone che regola e promuove il
senso di fame e l’appetito; viene infatti prodotto
soprattutto
dallo stomaco. Inibisce la sintesi di insulina e diminuisce il consumo di
energia. Livelli aumentati di questo ormone possono quindi portare ad aumento
ponderale, sovrappeso e obesità. I suoi livelli, in caso di obesità cronica,
sono invece inversamente correlati all’indice di massa corporea dell’individuo,
poiché gli stimoli di fame e sazietà vengono falsati dalla condizione di
malessere in cui si trova l’organismo.
La leptina
ha azione antagonista alla grelina, inibisce l’appetito ed aumenta il consumo
energetico. Viene prodotta soprattutto dalle cellule adipose bianche: esse
aumentano la secrezione di questo ormone quando le riserve lipidiche aumentano.
La fame e la ricerca del cibo sono desideri stimolati infatti dalla caduta dei
livelli plasmatici di leptina ed insulina.
Per quanto
riguarda l’ormone dello stress, ovvero il cortisolo, un suo aumento in circolo si
manifesta anche in caso di digiuno prolungato o abitudini alimentari
scorrette.
Ad esempio,
saltare la prima colazione o mangiare molto in un unico pasto giornaliero
fa aumentare i livelli di cortisolo. Una condizione stabile di ipercortisolismo
può portare a ipertensione, alopecia, debolezza e atrofia muscolare,
alterazioni del ciclo mestruale, infezioni ricorrenti, calo della libido,
osteoporosi, cefalea, depressione.
Ultimo ma
non come importanza è sicuramente l’ormone che regola l’immagazzinamento di
zuccheri, proteine e grassi dal sangue alle cellule, ovvero l’insulina.
Il grasso
viscerale riveste un ruolo di primo piano nello sviluppo della resistenza
all’insulina, poiché libera sostanze che concorrono allo sviluppo della stessa.
In
conclusione, testare questi ormoni ci permette di determinare e comprendere meglio come sta
funzionando il nostro metabolismo.
Il processo di dimagrimento e di strutturazione di
un’alimentazione corretta può essere influenzato e favorito attraverso lo stile
di vita: selezionando i cibi a più basso indice glicemico, praticando un certo
tipo di attività fisica e seguendo i ritmi circadiani naturali, propri
dell’organismo. Inoltre è buona regola, e sicuramente un buon inizio per
migliorare le proprie condizioni di benessere, non fumare, mangiare i cibi
giusti e ad orari regolari ed evitare di condurre una vita sedentaria.