giovedì 11 dicembre 2014

Olio d’oliva....l'oro liquido!

 Proprietà cosmetiche, curative e nutrizionali dell'olio d'oliva

Quali sono le proprietà cosmetiche, curative e nutrizionali dell’olio d’oliva? L’olio d’oliva viene ricavato dai frutti (drupe) della pianta dell’ulivo, che appartiene alle Dicotiledonee. Esiste una sostanziale differenza tra olio d’oliva ed olio extravergine d’oliva. Il primo è un olio di base che viene prodotto con olive da caduta. Il secondo, invece, è un olio proveniente da spremuta di olive di prima raccolta che mantiene intatte tutte le qualità nutrizionali ed organiche. L’olio extravergine d’oliva è un grasso monoinsaturo composto per la quasi totalità da trigliceridi; gli acidi grassi più rappresentati sono l’oleico, il linoleico e il palmitico. Si tratta di un elemento dalle molteplici virtù. Vediamo quali.
 Proprietà cosmeticheLe proprietà dell’olio di oliva come trattamento di bellezza erano conosciute già dai popoli antichi. I fenici lo battezzarono “oro liquido”, gli egizi lo usavano per ammorbidire la pelle e per rendere lucidi i capelli, gli atleti greci lo adoperavano per massaggi e frizioni. Recenti studi hanno dimostrato che la composizione in grassi dell’olio di oliva è molto simile al sebo della pelle umana ed è un prodotto ricco di sostanze benefiche e principi attivi. La struttura dell’olio extravergine d’oliva, infatti, è ricca di polifenoli, vitamina E e carotenoidi che svolgono un’azione naturaleanti-invecchiamento per la pelle, contribuendo a contrastare i radicali liberi, l‘infiammazione e lo stress ossidativo.
Proprietà curative e nutrizionali
Grazie al contenuto di grassi monoinsaturi, l’olio extravergine d’oliva è indicato per problemi cardiovascolari e il controllo del colesterolo. Indispensabile durante l’infanzia, contribuisce all’accrescimento corporeo, al processo di mielinizzazione del cervello e alla formazione delle ossa. L’olio è anche un coadiuvante nella resistenza alle infezioni e aiuta a combattere l’arteriosclerosi. Da un recente studio effettuato in Spagna, su un campione di circa 40.000 soggetti di età compresa tra i 29 ed i 69 anni, in un arco temporale di 13 anni, é emerso che fra gli individui che assumevano due cucchiai al giorno di olio extravergine d’oliva, si è registrata una considerevole diminuzione di decessi causati da malattie cardiache pari al 44% e del 26% per altre cause. Oltre ad essere un prodotto dall’alta digeribilità, è considerato un vero e proprio cibo-medicina in quanto la sua assunzione quotidiana allontana la formazione di tumori, aiuta il benessere del fegato, riduce il rischio di diabete e regola la giusta funzionalità gastro-intestinale. E’ ottimo, inoltre, per regolarizzare la pressione arteriosa e combattere i problemi di stitichezza.

(da www.tantasalute.it)

mercoledì 3 dicembre 2014

...E SE NON FOSSE SOLO "COLPA MIA"?


La maggior parte delle persone che seguono programmi per la perdita di peso attraverso strategie sia di riduzione del cibo che di incremento dell’attività fisica seguono un percorso schematicamente divisibile in tre fasi. 

• Prima fase   All'inizio del trattamento la maggior parte dei soggetti perde peso con relativa facilità e viene percepito un positivo senso di autocontrollo; questa fase dura da poche settimane ad un massimo di sei mesi.

• Seconda fase  Anche detta "fase dell'arresto della perdita di peso" inizia quando, pur seguendo la dieta, la riduzione di peso diventa sempre più difficile e la persona desiderosa di perdere peso si scoraggia ed inizia a trasgredire sperimentando stati negativi quali depressione, sensi di colpa e frustrazione. 

• Terza fase La terza fase inizia quando la sofferenza a seguire una dieta diventa molto forte e la persona a dieta decide di abbandonare il programma dietetico per la fatica a seguirlo e per la frustrazione di non riuscire più a perdere peso. Questa fase é veloce ed il recupero del peso é rapidissimo.





Il ciclo, che comprende le tre fasi, può essere ripetuto più volte senza che la persona possa mai dubitare del fatto che il problema non fosse solo quello di non avere avuto abbastanza "forza di volontà".

La ricerca scientifica sul sovrappeso e sull'obesità ha fatto enormi progressi ed ha evidenziato che i fenomeni descritti in precedenza non sono causati dalla golosità o dalla scarsa forza di volontà, ma sono da attribuire principalmente alla natura stessa del nostro corpo il quale si difende dalla perdita di peso e attua complicati meccanismi biologici e psicologici per contrastarla e arrestarla.
 
Ciclo di Bennet 

La specie umana ha sviluppato meccanismi di adattamento che hanno permesso all’uomo primitivo di superare gravi carestie e scarse disponibilità alimentari e di arrivare ai nostri giorni. Questi meccanismi implicano un risparmio energetico, cioè una riduzione del metabolismo che permette di far durare più a lungo le riserve costituite dall’adipe accumulato. 
Il meccanismo è lo stesso per cui se noi guadagniamo di meno siamo costretti ad abbassare il nostro tenore di vita per cercare di far bastare ciò che guadagniamo o comunque far durare più a lungo gli eventuali depositi bancari!
Dunque la riduzione del metabolismo, dopo una perdita di peso iniziale, porta a dimagrire più lentamente e poi si arresta. Purtroppo non finisce qui: si riprende peso rapidamente perché rimane una memoria della carestia passata. In pratica l’organismo, diventato bravo a vivere con poco, mette da parte sotto forma di grasso quasi tutto quello che gli viene fornito!

...E ALLORA? CHE SOLUZIONI CI SONO?

L'unica soluzione possibile è quindi rappresentata da un percorso di educazione alimentare che insegni alla persona con problemi di peso come seguire un'alimentazione varia ed equilibrata e, contemporaneamente, possa consentire l'apprendimento di strategie per una gestione del giusto peso corporeo a lungo termine.
Per esempio uno studio del 2008 pubblicato su NEJM afferma che, mangiando normalmente seguendo la dieta mediterranea, è possibile perdere circa 5 kg di peso in cinque mesi e mantenerli per tutti i due anni di durata dello studio!
Una ricerca pubblicata sul British Medical Journal (2012) dimostra che agire sull’alimentazione corretta è il modo migliore per perdere peso, senza sottoporsi a diete dimagranti. E le conquiste possono durare anche sette o più anni!

 “Gestire il proprio peso non è una questione di “forza di volontà” o di rilevanti riduzioni del cibo,
ma può essere una delle abilità da apprendere e utilizzare nel tempo.”
(fonte:dr.F. Marcelli)