Non è colpa della tv o della pigrizia, ma dei pranzi veloci e poco salutari. È per questo che i bambini le cui mamme lavorano fuori casa tendono ad ingrassare più degli altri. Lo sostiene uno studio pubblicato su Child Development che ha indagato le abitudini alimentari di 900 bambini distribuiti in 10 città americane. La novità è rappresentata dal fatto che l’effetto è cumulativo: per ogni anno di lavoro sulle spalle di mamma, i figli mettono su una piccola quantità di grasso in più che nel tempo può aumentare il rischio di sovrappeso e obesità. Non sono la mancanza di controllo da parte di mamma e papà o il troppo tempo davanti a pc e videogame la causa dell’appetito “famelico" delle nuove generazioni, bensì la fretta con cui i genitori scelgono e acquistano le pietanze, spesso piatti già pronti e troppo calorici.
L’obesità infantile rappresenta ormai una vera piaga le nuove generazioni negli Stati Uniti: è triplicata negli ultimi decenni e "circa un quinto dei bambini americani sono considerati obesi”, spiega Taryn W. Morrisseydell’American University, che insieme ai colleghi della Cornell e dell'Università di Chicago ha condotto l’indagine. "Bisognerebbe fornire maggiori aiuti ai genitori che lavorano per tutelare la salute dei loro bambini", commentano. Negli Stati Uniti, circa il 70% delle donne che hanno un figlio lavora.
I dati arrivano da un articolato studio longitudinale sulla salute infantile - l’Early Child Care and Youth Development - e riguardano i bambini della scuola primaria. Di recente un altro studio ha lanciato un allarme ancora più preoccupante. L’obesità può arrivare anche prima di quanto ci si aspetti, a nove mesi. Lo dicono sul Journal of Health Promotion i ricercatori della Wayne State University di Detroit (Usa). "Con la percentuale dei bambini in sovrappeso in costante aumento negli ultimi dieci anni, non siamo stati sorpresi dei tassi di obesità rilevati nel nostro studio, ma del fatto che la tendenza all'obesità inizi a un'età così giovane", spiegaBrian Moss, primo autore dello studio.
I ricercatori hanno analizzato i dati su 16.400 bambini rilevando che il 32% dei bambini di nove mesi e il 34% di quelli di due anni erano a rischio-obesità.
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